[1089,1] A quello che ho detto altrove pp. 945-49 della ragionevolezza, anzi
necessità di un sistema a chiunque pensi, e consideri le cose; si può
aggiungere, che infatti poi le cose hanno certo un sistema, sono ordinate
secondo un sistema, un disegno, un piano. Sia che si voglia supporre tutta la
natura ordinata secondo un sistema, tutto legato ed armonico, e {corrispondente in} ciascuna sua parte; ovvero divisa in
tanti particolari sistemi, indipendenti l'uno dall'altro, ma però ben armonici e
collegati e corrispondenti nelle loro parti rispettive; certo è che l'idea del
sistema, cioè di armonia, di convenienza, di corrispondenza, di relazioni, di
rapporti, è idea reale, ed ha il suo fondamento, e il suo soggetto nella
sostanza, e in ciò ch'esiste. Così che gli speculatori della natura, e delle
cose, se vogliono arrivare al vero, bisogna che trovino sistemi, giacchè le cose
e la natura sono infatti sistemate, e ordinate armonicamente. Potranno errare,
prendendo per sistema reale e naturale, un sistema immaginario, o anche
1090 arbitrario, ma non già nel cercare un sistema.
Sarà falso quel tal sistema, non però l'idea ch'esso include, che la natura e le
cose sieno regolate e ordinate in sistema. Chi sbandisce affatto l'idea del
sistema, si oppone all'evidenza del modo di esistere delle cose. Chi dispera di
trovare il sistema o i sistemi veri della natura, e però si contenta di
considerare le cose staccatamente (se pur v'ha nessun pensatore che, non dico si
contenga, ma si possa contenere in questo modo), sarà compatibile, ed anche
lodevole. Ma oltre ch'egli ponendo per base la disperazione di conoscere il vero
sistema, ha posto per base la disperazione di conoscere la somma della natura, e
il più rilevante delle cose, si ponga mente al pensiero seguente, che farà
vedere un altro capitalissimo inconveniente del rinunziare alla ricerca del
sistema naturale e vero delle cose. (26. Maggio 1821.).
Sistemi in filosofia.