[1095,2] E se vogliamo vedere l'influenza straniera sulla
lingua greca, e come subito la corruppe, per incorruttibile che paia, come
abbiamo dimostrato; sebbene è difficile trovar cosa straniera in detta
letteratura, consideriamo l'unico (si può dir) libro straniero che introdotto in
grecia (o ne' paesi greci) abbia influito sopra i
suoi scrittori, {e che sia stato ai greci oggetto di
studio.} Lasciamo l'influenza del latino nel greco dopo Costantino, influenza che tardò molto a
propagarsi e a guastare definitamente la lingua, perchè si esercitò piuttosto
sul parlato che sullo scritto, e dal parlato arrivò solo dentro lungo spazio,
alla letteratura. Io voglio parlare della Bibbia. Esaminiamo i
padri greci da' primi fino agli ultimi, e vi troveremo immediatamente una
visibilissima {e sostanziale} corruzione di lingua e di
stile, derivata dagli ebraismi, dall'uso dello stile profetico, salmistico,
apostolico, dalla brutta e barbara
1096 e spesso
continua imitazione della scrittura, dal misticismo della Religion Cristiana.
Corruttela che è comune anche agli scrittori cristiani che non avevano punto che
fare colle[colla]
palestina, o con altri paesi, dove la lingua greca {volgare} fosse guasta da mescolanza di ebraico, {o d'altro dialetto propagato fra' giudei ec.;} non erano
giudei di stirpe, ec. ec. Ma erano stranieri di setta, e quindi anche {barbari} di gusto. Lascio la traduzione dei settanta, e
il Nuovo Testamento. Le stesse cause di corruzione influirono
pure sulla lingua e sullo stile de' padri latini. Ma da queste, com'è naturale,
si preservarono gli scrittori profani contemporanei, {sì
greci che latini,} e non pochi degli stessi scrittori cristiani, o
trattando materie profane, o anche più volte nelle stesse materie
ecclesiastiche, secondo la coltura, gli studi e l'eleganza degli scrittori.
(27. Maggio 1821.).