[1186,2] 1. Se quel naso sarà poco più lungo, o quella bocca
poco più larga, quantunque lo sia tanto che basti ad eccitare negli uomini il
giudizio e il senso della bruttezza, il fanciullo non concepirà questo giudizio
nè questo senso in verun modo. Che la cosa vada così, n'è testimonio
l'esperienza di chiunque è stato fanciullo, e vorrà sovvenirsi di ciò che gli
accadeva in quell'età. E qual è la ragione? La ragione è che il fanciullo avendo
acquistato solamente una scarsa e debole idea delle proporzioni, perchè poco ha
veduto, e poco ha confrontato, ha parimente una scarsa ed inesatta e non sottile
nè minuta idea delle sproporzioni, e non se n'accorge nè le sente, se non quando
quel tale oggetto si oppone vivamente e fortemente alla sua abitudine. Solamente
col molto vedere, egli arriva a formarsi senza pensarvi, un giudizio, {un discernimento,} un senso fino per distinguere il
bello dal brutto. {+Alle volte {per l'opposto} pare al fanciullo notabilissima una
sproporzione o sconvenienza, che gli altri neppure osservano. E ne deduce un
senso di bruttezza che gli altri non provano. La ragione è la poca
assuefazione, l'aver poco veduto, il che gli fa trovare strano quello che
non è strano, e brutto quindi o assai brutto, quello che non è brutto, o
poco. Come ciò, se il brutto fosse assoluto? Un fanciullo raccontava che una
persona aveva due nasi, perchè aveva osservata sul suo naso una piccola
differenza di colore, in parte più rosso, in parte meno. E di questa cosa
nessun altro si avvedeva senz'apposita osservazione.} Che vuol dir
1187 questo? Se l'idea del bello e del brutto {determinato,} fosse assoluta e naturale ed innata,
avrebbe mestieri il fanciullo di crescere, e di esercitare i suoi sensi, e e di
esperienza, per acquistare un'idea, non dico perfetta, ma sufficiente, della
bellezza o bruttezza determinata? Il vedere che ne ha bisogno, non dimostra
evidentemente che il giudizio e il senso della bruttezza o bellezza deriva
unicamente dall'assuefazione e dal confronto, e che nessun oggetto al mondo sarebbe nè bello nè brutto,
nè buono nè cattivo, se non ci fosse con che confrontarlo, massime nella sua
specie? E ciò viene a dire che nessuna cosa è bella nè buona assolutamente,
{e per se stessa;} e quindi non esiste un bello nè
un buono assoluto.