[1418,2] Ho notato altrove pp. 231-32
certe naïvetés francesi che mi paiono affettatissime,
non relativamente,
1419 cioè perch'elle non sieno naïvetés per noi, ma (dirò così) assolutamente,
perch'essendo naivetés[naïvetés] anche per noi, e vere naïvetés, risaltano e contrastano sopramodo colla maniera e lo stile ec. di quella nazione, e producono
il senso della sconvenienza, almeno in noi che in questo punto, e nel giudizio
della naturalezza (che è tutto ciò che si chiama finezza di gusto, e che si
venera {e si consulta} negli antichi maestri ec.),
siamo più delicati. Ed ecco come la {stessa assoluta}
semplicità {o naturalezza,} che si considera per
assolutamente bella, possa molte volte esser brutta, perchè sconveniente,
secondo le circostanze, le assuefazioni, le opinioni ec. Il che si avvera in
milioni di casi, come ho dimostrato. Insomma tante sono le naturalezze quante le
assuefazioni, e quindi lo stesso buon gusto si divide in tanti gusti, quante
sono le assuefazioni ec. de' tempi e luoghi ec: e quanto ai particolari non c'è
regola generale intorno al bello di letteratura, arti ec.
Francesi.231,3