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[1434,2]  In uno stesso tempo e nazione, quegli prova un vivo senso di eleganza, in tale o tal parola, o metafora, o frase, o stile, perocchè non v'è assuefatto; questi nessuno, per la contraria ragione. Una stessa persona, oggi prova gran gusto di eleganza in uno scrittore, che alquanto dopo, quand'egli s'è avvezzato ad altri scritti più eleganti, non gli pare elegante per nulla, anzi forse inelegante. Così è accaduto a me, circa l'eleganza degli scrittori italiani. Così coll'assuefazione (e non altro) si forma il gusto, il quale come ci tende capaci di molti piaceri, che per l'addietro malgrado la presenza degli  1435 stessi oggetti ec. non provavamo, così anche ci spoglia di molti altri che provavamo, e generalmente, o almeno bene spesso, e sotto molti aspetti, ci rende più difficili al piacere. (1. Agosto. 1821.).

1579,3Lingue.Teorica delle arti, lettere ec. Parte speculativa.Eleganza nelle scritture.Gusti diversi. Buon gusto, cattivo gusto, ec.Piacere dell'eleganza.Piaceri che noi ci facciamo da noi stessi, e coll'assuefazione ec.