[1475,1]
1475 Confrontando le lingue spagnuola francese e
italiana, si trovano molte proprietà principalissime ed essenziali, che sono
comuni a tutte tre. Or queste essendosi formate massime quanto al principale e
fondamentale, l'una indipendentemente dall'altra, è necessario il dire che le
dette proprietà derivino da un'origine comune, e questa non può esser che il
latino, e s'elle non si trovano nel latino scritto, dunque vengono dal volgare.
Nè si può dir che derivino dal latino corrotto de' bassi tempi, perchè, come ho
detto pp. 1031-37 , egli
si corruppe diversamente e indipendentemente secondo i luoghi ec. e le lingue
che nacquero dal latino nacquero separatamente, e quasi in diverse parti. Quindi
l'uso degli articoli e de' segnacasi, uniformi appresso a poco anche
materialmente nelle tre lingue; l'uso de' verbi ausiliari pure uniformi, cioè
essere e avere (eccetto
che lo spagnolo non adopra essere), si debbono
considerare come propri del volgare latino. Così l'uso del verbo finito colla
particella che (franc. e spagn. que) in vece dell'infinito ec. del qual costume
1476 si hanno indizi anche nel buon latino (cioè del quod ec.) e molto più frequenti nel barbaro. I greci
ebbero pur sempre lo stesso uso (ὅτι).
Volgare latino.