[1543,1] Tutti più o meno (massimamente le persone che hanno
coltivato il loro intelletto, e sviluppatene le qualità, e quelle che sono
ammaestrate da molta esperienza ec.) concepiscono in vita loro delle idee, delle
riflessioni, delle immagini ec. o nuove, o sotto un nuovo aspetto, o tali
insomma che bene {e convenientement}e espresse nella
scrittura, potrebbero esser utili o piacevoli, e separar quello scrittore, se
non altro, dal numero de' copisti. Ma perchè gl'ingegni (massime in
italia) non hanno l'abito di fissar fra se stessi,
circoscrivere, e chiarificare le loro idee, perciò queste restano per lo più
nella loro mente in uno stato incapace di esser consegnate e adoperate nella
scrittura; e i più, quando si mettono a scrivere, non trovando niente del loro
che faccia al caso, si contentano di copiare, o compilare, o travestire
l'altrui; e neppur si ricordano, nè credono, nè
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s'immaginano, nè pensano in verun modo a quelle idee proprie che pur hanno, e di
cui potrebbero far sì buon uso. Mancano pure dell'abito di saper
convenientemente esprimere idee nuove, o in nuova maniera, cioè di applicare per
la prima volta la parola e l'espressione conveniente ad un'idea, di fabbricarle
una veste adattata alla scrittura; e perciò, quando anche le concepiscano
chiaramente, le lasciano da banda, non sapendo darle giorno, e disperando, anzi
neppur desiderando di potere, e si rivolgono alle idee altrui che hanno già le
loro vesti belle e fatte. Che se essi talvolta si lasciano portare a volere
esprimere le dette idee proprie, per la mancanza di abilità acquistata
coll'esercizio, lo fanno miserabilmente. Questo esercizio è tanto necessario,
che io per l'una parte loderò moltissimo, per l'altra piglierò sempre buonissima
speranza di un fanciullo o di un giovane, il quale ponendosi a scrivere e
comporre, vada sempre dietro alle idee proprie, e voglia a ogni costo
esprimerle, siano pur frivole com'è naturale nei principii della riflessione, e
malamente espresse, com'è naturale ne' principii dello scrivere e dell'applicare
1545 i segni ai pensieri. A me pare ch'io fossi uno
di questi. (22 Agos. 1821.).
Memorie della mia vita.Assuefazione. Assuefattibilità e conformabilità dell'uomo.
Attenzione. Imparare. Ingegno. Disposizioni naturali. Facoltà umane.Letteratura italiana d'oggidì.Italia