[1858,2] Da tutto ciò deducete 1. l'impotenza, e la
contraddizione che involve in se, ed introduce nell'uomo, e nell'ordine delle
cose umane, la ragione, la quale per far grandi effetti e decisi progressi ha
bisogno di quelle stesse disposizioni naturali ch'ella distrugge o n'è
distrutta, l'immaginazione e il sentimento. Facoltà generalmente {+e naturalmente} parlando
incompatibili con lei, massime dovendo esser questa e quelle in
1859 grado sommo. Vedete quanto sieno naturali i grandi
progressi della ragione, quanto la natura gli abbia favoriti nel fabbricar
l'uomo, quanto sia facile e naturale il conseguimento della pretesa perfezione
umana. Laddove l'immaginazione e il sentimento non hanno alcun bisogno della
ragione. E siccome, sebben questa e quelle sieno qualità naturali, nondimeno
quelle si ponno considerar come più proprie della natura, più generali, più
perfetti modelli di essa, meglio armonizzanti con lei, più singolarmente proprie
dell'uomo e delle nazioni e de' tempi naturali, de' fanciulli ec. così vedete la
gran superiorità della natura sulla ragione, e su tutto ciò che l'uomo si
proccura, si fabbrica, si perfeziona da se stesso e col tempo.