[1863,1] Si può dir che l'effetto della filosofia non è il
distruggere le illusioni (la natura è invincibile) ma il trasmutarle di generali
in individuali. Vale a dire che ciascuno si fa delle illusioni per se; cioè
crede
1864 che quelle tali speranze ec. siano vane
generalmente, ma spera sempre per se, o in quel tal caso di cui si tratta,
un'eccezione favorevole. Le illusioni così non sono meno generali, comuni, ed
uguali in tutti, benchè ciascuno le restringa a se solo. Al sistema di creder
belle e buone le cose umane, sottentra quello di credere {o
sperar} tali le proprie, {+e
quelle che in qualunque modo vi appartengono (come di creder buone le
persone che vi circondano ec. ec.).} L'effetto presso a poco è lo
stesso. Tanto è sperare o credere una cosa ordinaria, quanto sperare o creder
sempre la stessa cosa come straordinaria, e come eccezion della regola. Tale è
il caso inevitabile di tutti i giovani i meglio istruiti.
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