[2018,2] In somma il vivente tende essenzialmente alla vita.
La vita è per lui piacevole, e quindi tutto ciò ch'è vivo, venga pur sotto
l'aspetto della morte. La felicità dell'uomo consiste nella vivacità delle
sensazioni e della vita, perciocch'egli ama la vita. E questa vivacità non è mai
tanto grande come quando ell'è corporale. Lo stato naturale provvedeva
ottimamente a questa inclinazione elementare e generalissima
dell'uomo. (30. Ott. 1821.).