Navigation Settings

Manuscript Annotations:
interlinear {...}
inline {{...}}
attached +{...}
footnote #{...}
unattached {...}
Editorial Annotations:

Correction Normalization

[2033,1]  Alla p. 1162. dopo il mezzo. Vediamo ora la ragione gramaticale di questa formazione de' verbi continuativi. Il formare un verbo dal participio passato di un altro verbo, significa che l'azione denotata da questo verbo originario, dopo che già in tutto  2034 o in parte è stata fatta, seguita ancora a farsi. Per esempio adflictare formato dal participio passato adflictus di adfligere, è come dire adflictum facere, {+anzi afflictum affligere,} il che importa {assai} più che adfligere, e viene a dire che colui che adflixit, dopo che il paziente è già {+in tutto o in parte} adflictus, non lascia però ancora di adfligere. Così datare che significa costume di dare, viene gramaticalmente ad esprimere che colui che ha già dato, pur segue tuttavia a dare. Viene in somma il verbo così formato a significare più azioni o più parti successive di azioni, cioè atti {o azioni secondarie,} in una volta, e in una sola voce. Quindi adflictare significa azione o più continuata, o più perfetta che adfligere. E dico più perfetta perchè mi par che talvolta i verbi continuativi abbiano forza di esprimere un'azione più terminata, più intera, più compiuta di quella significata da' positivi, e  2035 quindi più continua non quanto a se, ma quanto a' suoi effetti. {+E che perciò vengano a dire quasi penitus ......re. V. il luogo di Gellio nel Forcell. in vexo.} La qual significazione conviene pure benissimo con la loro formazione da' participii passati de' verbi positivi, giacchè il dire che uno {p. e.} fa distrutta una cosa, significa azione più perfetta e terminata che il dire ch'egli la distrugge. Quello includendo nel presente il passato, dimostra che il presente, ossia l'azione ch'esso denota, è tanto perfetta, ch'ella è già quasi fosse passata. Questo non ha altra forza che l'ordinaria del presente. ec. Al qual proposito si può in qualche modo riferire il verbo francese complèter, formato anch'esso alla maniera de' continuativi latini, da completus di complere, il quale viene a dire completum facere, o far compiuto, {+(rendre complet. Alberti)} e significa assai più che il nostro compiere. V. p. 2039.