[2139,1] Ora i greci nello stesso primitivo significato di
apere e di aptare,
dicono ἅπτειν, cioè insomma aptare col solo divario
della desinenza. Il Vossio nell'Etimologico deriva apo da ἅπτω.
(E Servio
aptus da ἅπτεσϑαι). Concederei se i Greci
dicessero ἅπω. Ma dicono ἅπτω e questo verbo per la forma (come pel significato
primitivo) è tutt'uno, non con apo ma con apto. Ora se questo apto
deriva evidentemente, e non senza andirivieni da apo,
sembra che quindi debba pur derivare il greco ἅπτω (e non apto dal greco), e per conseguenza che il verbo greco derivi dal
latino apto, ed abbia un'origine comune col latino,
cioè apo, e che questa origine sia latina, non
2140 greca. Giacchè non possiamo supporre un ἅπω greco,
donde sia derivato il greco ἅπτω, e il latino apo,
perchè oltre che di questo ἅπω non si ha vestigio alcuno, non ne sarebbe
derivato ἅπτω, non avendo i greci nè participio in us,
nè formazione di verbi da questi participii, come l'hanno i latini, che perciò
da aptus participio di apo
fecero apto. Se dunque il latino apo è anteriore al latino apto (e anteriore
di molto, giacchè il suo vecchio participio apitus,
dovè prima, come abbiamo veduto, convertirsi in aptus,
e poi generare il verbo aptare); e se il greco ἅπτω è
manifestamente tutt'uno con apto, per senso e per
materiali elementi, sembra necessario che apo sia
parimente anteriore al greco ἅπτω, e che questo, come apto, derivi da apo, il quale essendo
latino, viene esso verbo greco ad avere un'origine latina. {+Aggiungete che ἅπτω ha lo spirito denso, di cui nel lat.
apto non è verun vestigio, contro ciò che
suole accadere nelle voci venute dalla Grecia al
Lazio, onde si può credere che quello spirito non
sia qui che una giunta fattaci da' greci, una grazia di pronunzia data da
essi a questa voce forestiera, secondo l'indole de' loro organi e costumi
ec.}