[21,2] In Ovidio si
vede in somma che vuol dipingere, e far quello che colle parole è così
difficile, mostrar la figura ec. e si vede che ci si mette; in Dante nò: pare che voglia raccontare e
far quello che colle parole è facile ed è l'uso ordinario delle parole, e
dipinge squisitamente, e tuttavia non si vede che ci si metta, non indica questa
circostanziola e quell'altra, e alzava la mano e la
stringeva e si voltava un tantino e che so io, (come fanno i romantici
descrittori, e in genere questi poeti descrittivi francesi o inglesi, così anche
prose ec. tanto in voga ultimamente) insomma in lui c'è la negligenza, in Ovidio no.