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[2448,1]  La conclusione è che bisogna a tutti i patti, e malgrado qualunque difficoltà, riassumer l'uso di spiegar le nuove idee col comporre, derivare, e formare nuove parole dalle radici della propria lingua; essendo questo, per natura delle cose (che tutto opera per modificazione degli elementi, e non per aggiunzione di sempre nuovi elementi, {+per modificazione {o composizione} e non per moltiplicazione}), l'unico, proprio, ed assoluto mezzo di rendere una lingua sufficiente ed uguale a qualunque numero d'idee, ed a qualunque novità d'idee; e renderla tale non accidentalmente ma per propria essenza, e non per alcuni momenti, come può essere adesso p. e. la francese, ma per sempre finch'ella conserva il suo carattere: come s'è veduto manifestamente nella lingua greca che da' tempi antichissimi fino a oggidì, è stata ed è eternamente capace di qualunque novità d'  2449 idee, antiche o moderne che sieno, e per diversissime che vogliano essere da quelle che correvano quando la lingua greca era in fiore. E simile in ciò credo che le sia la tedesca. Abbia cura di conservarsi tale.