[2548,1] 1.° Quanto sia vero che gli occhi sono la principal
parte della sembianza umana, e tanto più belli quanto più notabili, e quindi
quanto più vivi. E che in essi veramente si dipinge la vita e l'anima dell'uomo
(e degli animali); e però quanto più son grandi, tanto maggiore apparisce realmente l'anima e la vitalità e la
vita interna dell'animale. (Nè quest'apparenza è vana.) Per la qual cosa accade
che la grandezza loro è piacevole ancorchè sproporzionata, indicando e
dimostrando maggior quantità e misura di vita. {2.°
Quanta}
2549 parte di quella che si chiama bellezza e bruttezza
umana sia indipendente ed aliena dalla convenienza, e quindi dalla propria
teoria del bello. Giacchè, come accade nel nostro caso, anche quello ch'è
sproporzionato e fuor della misura ordinaria, piace a causa dell'inclinazione
ch'ha l'uomo alla vita, e si chiama bello. Ma di questo bello è cagione, non già
la convenienza, ma la detta inclinazione e qualità umana indipendente dalla
convenienza, e in dispetto della convenienza, e quindi del vero, proprio e
preciso bello. (4. Luglio. 1822.).