[261,1] Osserverò che il detto fenomeno occorre molto più
difficilmente nelle poesie tetre e nere del Settentrione, massimamente moderne,
come in quelle di Lord Byron, che nelle
meridionali, le quali conservano una certa luce negli argomenti più bui,
dolorosi e disperanti; e la lettura del Petrarca, p. e. de' trionfi, e della conferenza di Achille
e di Priamo, dirò ancora di
Verter, produce questo effetto molto più che il Giaurro, o il
Corsaro ec. non ostante che {trattino
e} dimostrino la stessa infelicità degli uomini, e vanità delle cose.
(4. 8bre 1820.). Io so che letto Verter mi sono
trovato caldissimo nella mia disperazione letto Lord Byron, freddissimo, e senza entusiasmo nessuno;
molto meno consolazione.
262 E certo Lord Byron non mi rese niente più sensibile alla mia
disperazione: piuttosto mi avrebbe fatto più insensibile e marmoreo.