[2711,1] I filosofi antichi seguivano {la
speculazione,} l'immaginazione e il raziocinio. I moderni
l'osservazione e l'esperienza. (E questa è la gran diversità fra la filosofia
antica e la moderna). Ora quanto più osservano tanto più errori scuoprono negli
uomini, più o meno antichi, più o meno universali, propri del popolo, de'
filosofi, o di ambedue. Così lo spirito umano fa progressi: e tutte le scoperte
fondate sulla nuda osservazione delle cose,
2712 non
fanno quasi altro che convincerci de' nostri errori, e delle false opinioni da
noi prese e formate e create col nostro proprio raziocinio o naturale o
coltivato e (come si dice) istruito. Più oltre di questo non si va. Ogni passo
della sapienza moderna svelle un errore; non pianta niuna verità, (se non che
tali {tuttogiorno} si chiamano le proposizioni, {i dogmi, i sistemi} in sostanza negativi). Dunque se
l'uomo non avesse errato, sarebbe già sapientissimo, e giunto a quella meta a
cui la filosofia moderna cammina con tanto sudore e difficoltà. Ma chi non
ragiona, non erra. Dunque chi non ragiona, o per dirlo alla francese, non pensa,
è sapientissimo. Dunque sapientissimi furono gli uomini prima della nascita
della sapienza, e del raziocinio sulle cose: e sapientissimo è il fanciullo, e
il selvaggio della California, che non conosce il pensare. (21. Maggio
1823.).
Sapienza umana. Sua vanità e stoltezza.California