[2744,1] Ne' tempi più bassi, moltiplicandosi {le} scritture, o piuttosto la necessità di scrivere in
fretta per la scarsezza degli scrivani e del guadagno, e di scrivere in poco
spazio per la scarsezza della carta ec., {+e massimamente la negligenza e sformatezza e il cattivo
gusto della scrittura,} e quindi impicciolendosi e affrettandosi
sommamente le forme dei caratteri,
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moltiplicarono anche a dismisura i nessi, le abbreviature ec. d'ogni genere
(delle quali gli antichi erano stati parchissimi, e alle quali anche poco si
prestava la forma del loro carattere); di modo che non v'è quasi codice o greco
o latino di quelle età che non offra nuove differenze di legature e abbreviature
ec. Ma oltrechè la stessa moltitudine e varietà loro impediva che questi tali
caratteri doppi o tripli o quadrupli ec. non fossero ricevuti nell'alfabeto;
esisteva già la grammatica e le regole ortografiche, e gli alfabeti delle
rispettive lingue erano da sì gran tempo, per sì lungo uso, e sì pienamente
determinati, fissati e circoscritti, che non davano più luogo nemmeno ai nessi
più costantemente e universalmente, e con più certa significazione adottati in
quei tempi.