[2846,1] Se questo è, che certo non si può negare, resta
solamente che {si} spieghi con dire che la lingua
tedesca non ha carattere proprio, o che il suo proprio carattere si è di non
averne alcuno, oltre i cui limiti non possa passare, il che viene a dir lo
stesso. Che una lingua per ricca, {{varia,}} libera,
vasta, potente, pieghevole, {docile,} duttilissima
ch'ella sia, possa ricevere, non solo l'impronta di altre lingue, ma per così
dir, tutte intiere in se stessa tutte le altre lingue; ch'ella si rida della
libertà, della infinita moltiplicità, della immensità della lingua greca, e dopo
averla tutta abbracciata, ed ingoiatone tutte le innumerabili forme, ella si
trovi ancora tanta capacità come per lo innanzi, e possa ricevere e riceva,
sempre che vuole, tutte le forme
2847 delle lingue le
più inconciliabili colla stessa greca (che con tante si concilia) e fra loro;
delle lingue teutoniche, slave, orientali, americane, indiane; questo, dico, non
può umanamente accadere, se non in una lingua che non abbia carattere; non è
accaduto alla greca ch'è stata ed è la più libera, vasta e potente e la più
diversissimamente adattabile di tutte le lingue formate che si conoscono; non è
accaduto e non accade, che si sia mai saputo o si sappia a
nessun[nessun'] altra lingua perfetta di
questo mondo.