[292,1] Se la morte e il sonno siano un punto o uno spazio,
non si ricerca riguardo a quei momenti nei quali l'uomo conserva ancora una
cognizione di se, che va scemando a poco a poco, giacchè questo non si dubita
che non sia uno spazio progressivo, ma riguardo al tempo non sensibile, nè
conoscibile, nè ricordabile. Il quale pare che debba essere istantaneo, giacchè
il passaggio dal conoscere al non conoscere,
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dall'essere al non essere, dalla cosa quantunque menoma al nulla, non ammette
gradazione, ma si fa necessariamente per salto, e istantaneamente. (21.
8.bre 1820.).