[306,2] Appelliamo tutto giorno ai posteri. Nelle cose dove
alla giustizia, al retto giudizio, alle retribuzioni dovute ec. nuocono i
difetti o vizi de' contemporanei in quanto contemporanei, va bene. Ma in tutto
il resto, in tutto quello che spetta ai vizi degli uomini come uomini, o come
animali depravati, non so quanto ci gioverà quest'appellazione. Se potessimo
appellare ai passati, saremmo più fortunati, ma il costume del mondo è stato
sempre di peggiorare, e che il futuro fosse peggiore del presente e del passato.
Le generazioni migliori non sono quelle davanti, ma quelle di dietro; e non c'è
speranza che
307 il mondo cambi costume, e rinculi
invece di avanzare; e avanzando già non può far altro che peggiorare. Massime a
questi tempi e costumi presenti, non par che possa succedere nè derivare altro
che tempi e costumi peggiori. Vediamo dunque che cosa ci resti a sperare dalla
posterità. {{V. p. 593. capoverso 1.}}
593,1Gloria letteraria.593,1