[329,1] Quello che ho detto altrove [p. 125,1]
[p. 285,2] della
necessità di una persuasione per le grandi imprese, è applicabile soprattutto
alla massa del popolo, e combina con quello
che dice Pascal che l'opinione è la
regina
330 del mondo, e gli stati dei popoli e
i loro cangiamenti, fasi, rovesciamenti provengono da lei. 1. Le passioni son
varie, l'opinione è una, e il popolo non può esser mosso in uno stesso senso, se
non da una cagione comune e conforme. 2. L'individuo potrà essere strascinato
dalle sue illusioni, o conoscendole per tali, e nondimeno seguendole (cosa
impossibile al popolo, giacchè il capriccio, o un entusiasmo non fondato sopra
basi {vere o false, ma stabili,} non può essere
universale); ovvero non conoscendole; e questo è più difficile al popolo, perchè
la cosa più varia è l'illusione, la più uniforme e costante è la ragione, e
perciò il popolo ha bisogno di un'opinione decisa, non dico vera, ma pur logica,
e apparentemente vera, in somma conseguente e ragionata, perchè tutto il resto non può essere un
movente universale. Così Maometto
produsse i cangiamenti, e spinse gli Arabi alle imprese, che tutti sanno. Così
Lutero cagionò le guerre della
riforma; così gli Albigesi ec. così i Martiri sparsero il sangue pel
Cristianesimo, così gli antichi morivano per la patria e la gloria. V. in questo proposito il principio del Capo
1. dell'Essai sur l'indifférence en matière de
Religion.
(15. Nov. 1820.).