[3795,1] Chi non sa che cosa possa nell'uomo lo spirito di
vendetta? il quale rende eterna l'ira e l'odio {verso i suoi
simili} cagionato da una piccolissima offesa, {+vera o falsa, giusta o ingiusta ec. e dalle altre
cagioni che adirano gli uomini verso gli uomini} sia nelle nazioni,
sia negl'individui, sia privato sia pubblico ec. Or questo spirito ch'è
inevitabile in qualunque società umana stretta, fu ignoto all'uomo primitivo, è
ignoto a qualunque altro animale, in cui l'ira non dura più che qualunque altra
passione momentanea, e la ricordanza dell'ingiuria non più dell'ira; e la
vendetta o è subito ottenuta e fatta (e basta ben poco a placarli e
soddisfarli), o dipoi non è ricercata niente più che se l'ingiuria non avesse
avuto luogo.