[3918,1] 2. Le dette osservazioni servono d'altro esempio
confermante la prima mia proposizione, cioè quante {passioni} sentimenti ec. {anche tenerissimi
ec.} che paiono assolutamente naturali, {+anzi pure quante specie di passioni assolutamente e per
origine e principio} sieno puri effetti di circostanze, opinioni ec. e
di accidenti che in natura non avrebbero avuto luogo. Infatti questo amor
fraterno o paterno ec. verso individui d'altro sesso, così vivo per una parte, e
per l'altra così distinto dagli altri amori verso il sesso differente, anche da'
più puri, sembra bensì la più natural cosa del mondo, eppure è mero effetto
delle circostanze, delle opinioni, delle leggi, le quali sono le vere madri di
questa sorta di amore, che non par poter essere altro che opera e figlia della
natura, e questa averla messa negli animi di propria mano, laddove senza le
opinioni, costumi e leggi essa sorta di amore non avrebbe esistito, almeno in
quel tal grado ec., e il genere umano ne sarebbe al tutto inesperto, e non
saprebbe che cosa ella si fosse. Siccome accade veramente ne' selvaggi ec. che
non abbiano leggi o costumi relativi ec. i quali non faranno mai difficoltà di
usare colle sorelle, e amandole vivamente ciò non
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sarà in altra guisa che carnalmente (poichè essi non sono capaci nemmeno degli
altri amori sentimentali), altrimenti non le ameranno, o solo leggermente e
senza trasporto, e come e in quanto compagne abituate fin dalla nascita a
convivere seco loro, come accade anche agli altri animali verso i loro abituali
compagni, senza alcuna relazione alla conformità del sangue, e senza che questa
abbia alcuna parte nel produrre quell'affezione, eccetto in quanto ella può
esser causa di somiglianza ec. che serve all'amicizia, e in quanto ad altre
circostanze estrinseche, e in somma diverse dalla semplice e propria
consanguineità per se stessa, benchè sieno anche suoi effetti. E tale non calda
amicizia avrà luogo, come tra gli animali, così tra' selvaggi (ed anche tra
noi), più tra' compagni abituati a vivere insieme, che tra' fratelli, o tra
padri e figli, posto il caso che questi non abbiano avuto o non abbiano tale
abitudine, ed altri ed alieni sì. Perocchè essa amicizia è tra loro in quanto
compagni abituati (accidente, e cosa {i cui effetti
appartengono} all'assuefazione), non in quanto consanguinei, o in
quanto simili di naturale, di carattere, inclinazioni, {età} ec., non in quanto consanguinei. ec. ec. Del resto quel che ho
detto dell'amor fraterno o paterno {ec.} tra individui
di sesso diverso si stenda ancora a quello tra fratello e fratello, padre e
figlio ec., chè anch'esso in grandissima parte è opera ed assoluta creatura, o
delle leggi, costumi, opinioni ec. o dell'assuefazioni, del convitto, della
somiglianza, e {di} cose diverse insomma dalla
consanguineità per se stessa. Massime un amor vivo, {sentimentale, tenero, fervido} ec. Il quale parimente non suol
3920 aver luogo che ne' civili ec. Tra' selvaggi, come
tra gli animali, l'amore, o almeno l'amor vivo tra' genitori e' figliuoli, anzi
de' genitori verso i figliuoli, non dura se non quanto è bisogno alla
conservazione di questi ec. In quel tempo egli è veramente naturale e d'istinto
ec. Ma i selvaggi per barbarie non lasciano di avere talora anche in costume di
abbandonare i figli appena nati, {o poco appresso ec.}
di esporli ec. ec., come anche usavano molti antichi civili, e come pur troppo
s'usa anche oggi tra noi in mille casi ec. ec. e Rousseau espose o tutti o non pochi de' figli che
ricevette dalla sua Teresa Levasseur
ec., cose tutte ignote in qualunqu'altra specie di animali, e contro natura se
altra mai, e di cui non è capace se non l'uomo ridotto comunque in società, cioè
corrotto, e perniciose di lor natura alla specie ec. ec. {Puoi vedere a questo proposito le pagg. 3797-802. e sopra alcune anche
più orribili barbarie, uno o due de'
luoghi del Cieça citati a p. 3796.}
Puoi vedere Aristot.
Polit.
Florent. 1576. lib. 7. p. 638-40. dove si dà
per legge conveniente e necessaria alle repubbliche l'esposizione dei figli, non
solo imperfetti, come in Lacedemone, ma eziandio generati
dopo una certa età ec., e di più dove l'esposizione per legge non sia permessa,
si consiglia e prescrive da quel filosofo l'ἄμβλωσις {+artificiale e volontaria,} ec. E vedi anche i commentari del Vettori ai detti luoghi.
(26. Nov. 1823.).