[4204,1] Contraddizioni innumerabili, evidenti e continue si
trovano nella natura considerata non solo metafisicamente e razionalmente, ma
anche materialmente. La natura ha dato ai tali animali l'istinto, {le arti,} le armi da perseguitare e assalire i tali
altri, a questi le armi da difendersi, l'istinto di preveder l'attacco, di
fuggire, di usar mille diverse astuzie per salvarsi. La natura ha dato agli uni
la tendenza a distruggere, agli altri la tendenza a conservarsi. La natura ha
dato ad alcuni animali l'istinto e il bisogno di pascersi di certe tali piante,
frutta ec., ed ha armato queste tali piante di spine per allontanar gli animali,
queste tali frutta di gusci, di bucce, d'inviluppi d'ogni genere,
artificiosissimi e diligentissimi, o le ha collocate nell'alto delle piante ec.
La natura ha creato le pulci e le cimici perchè ci succino il sangue, ed
ha[a] noi ha dato l'istinto di cercarle e di
farne strage. L'enumerazione di tali ed analoghe contrarietà si estenderebbe in
infinito, ed abbraccierebbe ciascun regno, {ciascuno
elemento,} e tutto il sistema della natura. Io avrò torto senza
dubbio, ma la vista di tali fenomeni mi fa ridere. Qual è il fine, qual è il
voler sincero e l'intenzione vera della natura? Vuol ella che il tal frutto sia
mangiato dagli animali o non sia mangiato? Se sì, perchè l'ha difeso con sì dura
crosta e con tanta cura? se no,
4205 perchè ha dato ai
tali animali l'istinto {e l'appetito} e forse anche il
bisogno di procacciarlo e mangiarselo? I naturalisti ammirano la immensa
sagacità ed arte della natura nelle difese somministrate alla tale o tale specie
animale o vegetabile o qualunque, contro le offese esteriori di qualunque sia
genere. Ma non pensano essi che era in poter della natura il non crear queste
tali offese? che essa medesima è l'autrice unica delle difese e delle offese,
del male e del rimedio? E qual delle due sia il male e quale il rimedio nel modo
di vedere della natura, non si sa. Si sa ben che le offese non sono meno
artificiosamente e diligentemente condotte dalla natura che le difese; che il
nibbio {o il ragno} non è meno sagace di quel che la
gallina o la mosca sia amorosa o avveduta. Intanto che i naturalisti e gli
ascetici esaminando le anatomie de' corpi organizzati, andranno in estasi di
ammirazione verso la provvidenza per la infinita artificiosità ed accortezza
delle difese di cui li troverà forniti, io finchè non mi si spieghi meglio la
cosa, paragonerò la condotta della natura a quella di un medico, il quale mi
trattava con purganti continui, ed intendendo che lo stomaco ne era molto
debilitato, mi ordinava l'uso di decozioni di china e di altri attonanti per
fortificarlo e minorare l'azione dei purganti, senza però interromper l'uso di
questi. Ma, diceva io umilmente, l'azione dei purganti non sarebbe minorata
senz'altro, se io ne prendessi de' meno efficaci o in minor dose, quando pur
debba continuare d'usarli? (Bologna. 25. Sett.
1826.). {{V. p. seg. [p.
4206,2]}}
4206,2Memorie della mia vita.Artifizio della Natura nell'universo, se sia veramente
ammirabile.Contraddizioni e mostruosità evidenti e orribili nel
sistema della Natura e della esistenza.Contraddizioni ridicole in esso sistema .Paradossi.Perfezione assoluta. Ente perfettissimo. Dio.4206,2Bolog.