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[4214,3]  I francesi non hanno lingua poetica perchè hanno rigettata la lingua antica, perchè non sopportano l'antico nel verso niente più che nella prosa: e senza l'antico non vi può esser lingua poetica. I Latini che ebbero pochissima antichità di lingua, perchè il progresso della loro letteratura fu rapidissimo, e che rigettarono, ad eccezione di pochissime {e piccolissime} parti conservate nel verso, quella poca antichità che avevano, non ebbero lingua poetica propriamente, nè avrebbero avuto dicitura e stile poetico se non avessero usato nella poesia costruzioni ardite, e nuovi significati e metafore di parole, che i francesi non sopportano nella loro. {#(1) Notisi quindi che presso i latini ciascun poeta era artefice della sua lingua poetica; la lingua poetica dei latini era opera individuale del poeta, e se il poeta non se la facea, non l'aveva: dove in italiano e in greco ella era cosa universale, e il poeta l'avea già prima di porsi a comporre. E da ciò forse può nascere l'abuso e la soverchia copia del verseggiare e dei verseggiatori ec. ec.} Del resto l'avere i latini e i francesi a differenza dei greci e degl'italiani, rigettata ne' loro buoni {e perfetti} secoli l'antichità della lingua, venne, fra l'altre cose, dal non aver essi avuto nelle loro lingue antiche scrittori veramente sommi, a differenza dei greci, che ebbero Omero, Esiodo, Archiloco, Ippocrate, Erodoto ec. e degl'italiani, ch'ebbero Dante, Petrarca, Boccaccio, insomma {(come i greci)} la letteratura già stabilita, {fissata} e formata prima della lingua e della maturità della civilizzazione. (Bolog. 12. Ott. 1826.).