[4366,1] Togliendo dagli studi tutto il bello {(come si fa ora),} spegnendo lo stile e la letteratura,
e il senso de' pregi {e de' piaceri} di essi {ec.}
ec., non si torrà dagli studi ogni diletto, perchè anche le semplici cognizioni,
{il semplice vero,} i discorsi qualunque intorno
alle cose, sono dilettevoli. Ma certo si torrà agli studi una parte grandissima,
forse massima, del diletto che hanno; si scemerà di moltissimo la facoltà di
dilettare che ha questo bellissimo trattenimento della vita: quindi si farà un
vero disservizio, un danno reale (e non mediocre per Dio) al genere umano, alla
società civile.