[44,4] La costanza dei 300. alle Termopile e in particolare di quei due che Leonida voleva salvare, e non
consentirono ma vollero evidentemente morire, come anche la solita gioia delle
madri o padri Spartani (ma è più notabile delle madri) in sentire i loro
figliuoli morti per la patria, è similissima anzi egualissima a quella dei
martiri e in particolare di quelli che potendo fuggire il martirio non vollero
assolutamente desiderandolo come gli spartani desideravan di cuore di morire per
la patria. E un esempio recente di un martire che potendo fuggir la morte, non
volle, si può vedere nel Bartoli, Missione al gran Mogol.
E la stessa applicazione
45 fo pure di quelle madri {e padri} cristiani che godevano sentendo de' loro figli
martiri, e ancora esortandoli vedendoli portandoli accompagnandoli offrendoli
{al martirio} e nel supplizio confortandoli a non
cedere, come le spartane che esortavano ec. e quella che disse presentando lo
scudo al figlio, o con questo o su questo, e
quelle che abbominavano i figli macchiati di qualche viltà come parimente le
cristiane. ec. Da questo confronto risulta una conformità non solita a
considerarsi fra questi due generi di eroismi, ed apparisce quello che ho detto
altrove in questi pensieri p. 37,1 che la religione è la sola che
abbia riunito l'eroismo e la grandezza delle azioni e il valore e il coraggio e
la forza d'animo ec. colla ragione ec. e che abbia anzi risuscitato l'eroismo
già quasi svanito allo scemare delle illusioni: e quanto sia simile alle cose
nostre quello che non si crede che abbia esempio fuor delle circostanze della
libertà, amor patrio ec. de' greci de' Romani, in somma degli antichi e
principalmente degli antichissimi, quando come ho detto noi ne abbiamo anche
esempi recenti ne' nostri ultimi martiri, non solo ne' primi e antichi.