[4505,4] La facoltà di sentire è ugualmente e
indifferentemente disposta a sentir piaceri e dolori. Or le cose che producono
le sensazioni del dolore, sono incomparabilmente più che quelle del piacere.
Dunque la facoltà di sentire è un male, per lo stato esistente delle cose,
quando pur nol fosse per se. E quanto essa è
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maggiore, nella specie o nell'individuo, tanto quella o quello è più
infelice{{: e viceversa.}} Dunque l'uomo è l'ultimo
nella scala degli esseri, se i gradi si calcolano dall'infelicità ec. ec.