[479,1] Il veder morire una persona amata, è molto meno
lacerante che il vederla deperire e trasformarsi nel corpo e nell'animo da
malattia (o anche da altra cagione). Perchè? Perchè nel primo caso le illusioni
restano, nel secondo svaniscono, e vi sono intieramente annullate e strappate a
viva forza. La persona amata, dopo la sua morte, sussiste ancora tal qual'era, e
così amabile come prima, nella nostra immaginazione. Ma nell'altro caso, la
persona amata si perde affatto, sottentra un'altra persona, e quella di prima,
quella persona amabile e cara, non può più sussistere neanche per nessuna forza
d'illusione, perchè la presenza della realtà, e di quella stessa persona
trasformata per malattia cronica, pazzia, corruttela di costumi ec. ec. ci
disinganna violentemente, e crudelmente: e la perdita dell'oggetto amato non è
risarcita neppur dall'immaginazione. Anzi neanche dalla disperazione, o dal
riposo sopra lo stesso eccesso del dolore, come nel caso di morte. Ma questa
perdita è tale, che il pensiero e il sentimento non vi si può adagiar sopra in
nessuna maniera.
480 Da ogni lato ella presenta
acerbissime punte. (8. Gen. 1821.).
Memorie della mia vita.(b) Pensieri isolati filosofici.