[552,1] Se dunque la società non può stare {, anzi non esiste} senza unità; e la perfetta unità non può stare
senza un principe assoluto; nè questo principe corrisponde al fine di essa
unità, e società, e di se stesso, se non è perfetto; perchè il governo
monarchico e la società sia perfetta, è necessario che il principe sia perfetto.
Perfezione ancorchè relativa, non si dà fra gli uomini, nè fra gli animali, nè
fra le cose. Ed ecco lo stato di società necessariamente imperfetto. Ma parlando
di quella perfezione che è nell'uso e nella vita comune (Cic.
de Amicit. c. 5.); un principe
553 perfetto in questo senso si poteva trovare nei
principii della società. 1. Perchè la virtù, le illusioni che la producono e
conservano, esistevano allora: oggi non più. 2. Perchè la scelta può cadere
sopra il più degno e il più capace, tanto per ingegno e giudizio, quanto per
buona e retta volontà, di corrispondere al fine del principato e della società,
ossia 1o. di conoscere, 2o. di proccurare il ben comune di quel corpo che lo
sceglieva.