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[62,3]  Nella gran battaglia dell'Isso, Dario collocò i soldati greci mercenari nella fronte della battaglia, (Arriano l. 2. c. 8. sez. 9. Curzio l. 3. c. 9. sez. 2.) Alessandro i suoi mercenari greci proprio nella coda. (Arriano c. 9. sez. 5.) Curiosa e notabilissima differenza e da pronosticare da questo solo l'esito della battaglia. Perchè era chiaro che tutta la confidenza dei Persiani stava in quei 30m. greci, e pure eran greci anche i mercenari d'Alessandro (Arriano c. 9. sez. 7.) ed egli li poneva alla coda. Quindi è chiaro ch'egli confidava più nel resto che in questi, e quello che era il più forte dell'esercito Persiano era il più debole del Macedone. E Dario si fidava più del valore dei mercenari che di coloro che combattevano per la loro patria e avea ragione: Alessandro avendo gli stessi mercenari  63 sapeva che sarebbero stati più valorosi gli altri che combattevano per l'onor loro e di lui e la vendetta della patria ed avea somma ragione. E infatti la propria falange Macedone venuta alle mani {{essa}} coi 30m. mercenari, combatterono ma furon vinti. E però da questa sola diversità delle due ordinanze da cui si poteva arguire l'infinita differenza fra gli animi de' due eserciti, era da congetturare quello che avvenne.