[67,4] Moltissime volte anzi la più parte si prende l'amor
della gloria per l'amor della patria. P. e. si attribuisce a questo la costanza
dei greci alle termopile, il fatto d'Attilio Regolo (se è vero) ec. ec. le quali cose
furono puri effetti dell'amor della gloria, cioè dell'amor proprio immediato ed
evidente, non trasformato ec. Il gran mobile degli antichi popoli era la gloria
che si prometteva a chi si sacrificava per la patria, e la vergogna a chi
ricusava questo sacrifizio, e però come i maomettani si espongono alla morte,
anzi la
68 cercano per la speranza del paradiso che
gliene viene secondo la loro opinione, così gli antichi per la speranza, anzi
certezza della gloria cercavano la morte i patimenti ec. ed è evidente che così
facendo erano spinti da amor di se stessi e non della patria, dal vedere che
alle volte cercavano di morire anche senza necessità nè utile, (come puoi vedere
nei dettagli che dà il Barthelemy sulle
Termopile) e da quegli Spartani accusati
{dall'opinione pubblica} d'aver fuggito la morte
alle Termopile che si uccisero da se, non per la patria
ma per la vergogna. Ed esaminando bene si vedrà che l'amor puramente della
patria, anche presso gli antichi era un mobile molto più raro che non si crede.
Piuttosto quello della libertà, l'odio di quelle tali nazioni nemiche ec.
affetti che poi si comprendono generalmente sotto il nome di amor di patria,
nome che bisogna ben intendere, perchè il sacrifizio precisamente per altrui non
è possibile all'uomo.