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[922,1]  Il fatto dimostra queste mie osservazioni. Perchè una conseguenza immancabile di questa costituzione, dev'essere, secondo il mio discorso, che un tal popolo, ancorchè libero, e quanto all'interno, durevole nella sua libertà, e nel suo stato pubblico, tuttavia non possa essere conquistatore. Ora ecco appunto che Arriano ci dice, come gl'indiani non solo non furono mai conquistatori, ma per una parte, da Bacco e da Ercole in poi era opinione οὐδένα ἐμβαλεῖν ἐς γῆν τῶν ᾽Iνδῶν ἐπὶ πολέμῳ * , fino ad Alessandro (l. c. cap. 9. sect. 10. p. 569.); ed ecco la cagione per cui anche senza troppa forza nazionale, {ed interna,} il loro stato potè durare lungamente: per l'altra parte era pure opinione {(sect. 12. p. cit.)} οὐ μὲν δὴ οὐδὲ ᾽Iνδῶν τινα ἔξω τῆς οἰκείης σταλῆναι ἐπὶ πολέμῳ, διὰ δικαιότητα * (ad bellum missum  923 esse. interpres). E altrove più brevemente: (c. 5. sect. 4. p. 558.) Oὗτος ὦν ὁ Mεγασϑένης λέγει, οὔτε ᾽Iνδοὺς ἐπιστρατεῦσαι οὐδαμοῖσιν ἀνϑρώποισιν, οὔτε ᾽Iνδοῖσιν ἄλλους ἀνϑρώπους. * Cioè fino ad Alessandro. {+Conseguenza naturale della detta costituzione, sebbene Arriano lo riferisce staccatamente, e come indipendente, e non vede la relazione che hanno queste cose tra loro. V. p. 943. capoverso 2.}