[1086,2]
Siccome la
perfezione gramaticale di una lingua dipende dalla ragione e dal
genio
*
(la lingua
francese è perfetta dalla parte della ragione, ma non da quella del genio),
così ella può servire di scala per misurare il
grado della ragione e del genio ne' vari
popoli.
*
(Con questa scala il genio francese sarà
trovato così scarso e in così basso grado, come in alto grado la ragione di
quel popolo.) Se per esempio non avessimo altri monumenti che
attestassero il genio felice de' Greci,
la loro lingua pur basterebbe.
*
(Lo stesso potremo dire
degl'italiani avuto riguardo alla proporzione de' tempi moderni, che
1087 non sono quelli del genio, coi tempi antichi.)
Quando una lingua, generalmente
parlando,
*
{+(cioè non di una o più frasi, di
questa o quella finezza in particolare, ma di tutte in grosso)}
è insufficiente a rendere in una traduzione le
finezze di un'altra lingua, egli è una prova sicura che il popolo
per cui si traduce ha lo spirito men coltivato che
l'altro.
*
(Che diremo dunque dello spirito de'
francesi dalla parte del genio? La cui lingua è insufficiente a rendere le
finezze non di una sola, ma di tutte le altre lingue? Che la Francia non abbia avuto
mai, {+v. p. 1091.} nè
sia disposta per sua natura ad avere geni veri ed onnipotenti, e grandemente
sovrastanti al resto degli uomini, non è cosa dubbia per me, e lo viene a
confessare implicitamente il Raynal.
Dico geni sviluppati, perchè nascerne
potrà certo anche in Francia, ma svilupparsi
non già, stante le circostanze sociali di quella nazione.) Sulzer ec. l. cit. qui
dietro. p. 97.
(25. Maggio 1821.).