65. Nemicizia della natura e della ragione ridotta in concordia dalla Religione.
Enmity of nature and reason brought to agreement by Religion.
37[37,1] La natura, come ho detto è grande, la ragione è piccola
e nemica di quelle grandi azioni che la natura ispira. Questa nimicizia di
queste due gran madri delle cose non è stata accordata se non dalla Religione la
qual sola proponendo l'amore delle cose invisibili di Dio ec. e la speranza di
premio nella vita futura ha conciliato con mirabile armonia la grandezza
generosità sublimità, apparente pazzia delle azioni (come son quelle dei
martiri, il distacco dai beni terreni da' parenti dalla patria ec. il disprezzo
della morte, il sacrifizio de' piaceri e di tutto all'amor di Dio al dovere ec.)
colla ragione: armonia che fuor della religione non si può trovare se non a
parole, perchè tolta la speranza della vita futura, l'immortalità dell'anima,
l'esistenza della virtù della sapienza della verità {della
beltà} personificata in Dio, la cura di questo essere intorno ai
portamenti nostri ec. l'amor di lui ec. non ci sarà mai si può dire, azione
eroica e generosa e sublime, e concetti e sentimenti alti, che non sieno vere e
prette illusioni e che non debbano scadere di prezzo quanto cresce l'impero
della ragione, come già vediamo e che sono illusioni quelle grandezze {anche presenti} nelle quali la religione non ha parte, e
che collo indebolirsi la forza della fede negli animi, scemano presentemente
quelle azioni sublimi delle quali erano molto più fecondi i secoli passati
ignoranti che il nostro illuminato. Similmente si può dire della dolcezza e
amabilità di tante idee ed opinioni che senza la religione sono chimere, e colla
religione sono verità, e alle quali la ragione per se ripugnerebbe, la quale
com'è nemica della grandezza così è nemica della profonda e vera bellezza, e con
lei, come tutto è piccolo così tutto è brutto e arido in questo mondo.