[1055,3] L'incredulità in qualunque genere è spesso propria
di chi poco sa, e poco ha pensato, per lo stesso motivo per cui questi tali non
conoscono o si trovano imbrogliati nel trovar la cagione o il modo come possano
esser vere tante cose che non possono negare. Conoscendo poche cose conoscono un
piccol numero di cagioni, un piccol numero di possibilità, un piccol numero di
maniere di essere, o di accadere ec. un piccol numero di verisimiglianze. Chi
oltre il sapere e il pensar poco, non ragiona, facilmente crede, perchè non si
cura di cercare come quella cosa possa essere. Ma chi, quantunque sapendo e
pensando poco, tuttavia ragiona, o si picca di ragionare, non vedendo come una
cosa possa essere, e sapendo che quello che non può essere, non è, non la crede;
e questo non in sola apparenza, o per orgoglio, affettazione di spirito ec. ma
bene spesso in buona coscienza, e naturalmente. (17. Maggio
1821.).
1059,21391,11392,1Incredulità, non è segno di gran talento o sapere.