[1133,1] Raccogliendo il sin qui detto, io penso che se tali
osservazioni si facessero in maggior numero e con più diligenza che non si è
fatto finora, (della qual diligenza e profondità gl'inglesi e i tedeschi ci
hanno già dato l'esempio anche in questi particolari, massime negli
1134 ultimi tempi, come Thiersch ec.) si semplificherebbe infinitamente la
classificazione derivativa delle parole, ossia delle famiglie loro; l'analisi
delle lingue si spingerebbe quasi sino agli ultimi loro elementi; si giungerebbe
forse a conoscere gran parte delle lingue primitive; (V. Scelta di opusc. interess.
Milano 1775. vol. 4. p. 61 - 64.) lo studio
dell'etimologie diverrebbe infinitamente più filosofico, utile ec. e giungerebbe
tanto più in là di quello che soglia arrestarsi; {+facendosi una strada illuminata e sicura per arrivare
fin quasi ai primi principii delle parole, e le etimologie stesse
particolari, sarebbero meno frivole;} si conoscerebbero assai meglio
le origini remotissime, le vicende, le gradazioni, i progressi, le formazioni
delle lingue e delle parole, e la loro primitiva {(e spesso
la loro vera)} natura e proprietà; e si scoprirebbero moltissime
bellissime ed utilissime verità, non solamente sterili e filologiche, ma
fecondissime e filosofiche, atteso che la storia delle lingue è poco meno (per
consenso di tutti i moderni e veri metafisici) che la storia della mente umana;
e se mai fosse perfetta, darebbe anche infinita e vivissima luce alla storia
delle nazioni. {{V. p. 1263. capoverso 2.}}