[1185,1] Acquistata così per solissima assuefazione l'idea delle proporzioni o
convenienze, il fanciullo si forma facilmente quella delle sproporzioni e
sconvenienze, che è sempre e necessariamente posteriore a quella dei loro
contrari, e perciò l'idea del brutto e del cattivo è posteriore a quella del
buono e del bello, {+(il che non sarebbe
se fosse assoluta e primitiva e ingenita nell'uomo, e appartenente
all'essenza e natura della sua mente e della sua facoltà concettiva)}
e deriva non da un tipo, ma dalla detta idea in questo modo che son per dire.
Seguendo l'esempio che abbiamo scelto, se il fanciullo vede un naso molto più
lungo o più corto di quello ch'è assuefatto a vedere, concepisce subito il senso
della sproporzione e sconvenienza, cioè di una mera contraddizione con la sua propria abitudine di vedere, e
forma il giudizio dello sproporzionato e sconveniente, ossia del brutto. Ed
eccolo {ben presto} d'accordo col giudizio universale
degli uomini circa la bellezza e la bruttezza determinata,
1186 senza averne portata nè ricevuta dalla natura o dalla ragione
verun'idea.