[1257,1] Ed osservo, cosa manifesta per l'esperienza, che la
donna (ancor prima di essere suscettibile d'invidia per cagione della bellezza)
tarda molto più degli uomini a poter formare un giudizio fino e distinto circa
le forme esteriori del suo sesso, e non giunge mai a quella perfezione di
giudizio {e di gusto,} a cui gli uomini arrivano. Così
viceversa discorrete degli uomini rispetto al sesso loro. Intendo già in parità
di circostanze, e non di paragonare, per esempio, una donna molto riflessiva ec.
ec. a un uomo torpido, e poco o niente suscettibile ec. Giacchè in tal caso,
ognuno intende che quella tal
1258 donna ben facilmente
sarà miglior giudice delle forme del suo stesso sesso che questo tal uomo.
(1. Luglio 1821.).