[1290,1] Ciò non basta. Avendo gli Orientali scritto per sì
lungo tempo senza vocali, ne deve seguire che la vera antichissima pronunzia
delle loro voci e lingue, in ordine ai suoni vocali, cioè alla parte primaria e
sostanziale della pronunzia, sia in grandissima parte perduta. La qual naturale
opinione si conferma dal vedere che molte, anzi quasi tutte le voci o i nomi
propri Ebraici passati anticamente ad altre lingue, si pronunziarono e si
pronunziano in ordine alle vocali, tutt'altrimenti da quello che si leggono
nella Scrittura Ebrea Masoretica, cioè fornita de' punti vocali, inventati
(secondo i migliori Critici) in bassissima età, {+come gli accenti e gli spiriti che furono aggiunti in
bassi secoli alla scrittura greca.} (Morery
[Grand
dictionnaire historique] conchiude sulla fede
del Calmet, del Prideaux, del Vossio, e degli altri più dotti, che detta invenzione fu verso il
nono secolo, e che per l'avanti nella scrittura Ebrea non v'era segno alcuno di vocali.) E notate primieramente, ch'io
dico in ordine alle vocali, giacchè
1291 quanto alle
consonanti la scrittura e la pronunzia delle parole e nomi Ebraici in altre
lingue, concorda generalmente con quella della Bibbia masoretica:
il che serve di prova al mio discorso, mostrando che detta diversità di
pronunzia nelle vocali, non deriva da corruzione sofferta da dette parole o nomi
nel passare ad altre lingue, ma dal differire effettivamente la pronunzia
masoretica cioè la moderna pronunzia ebraica, dalla pronunzia antica rispetto
alle vocali. E che tal differenza si deve attribuire alla imperfezione
dell'antica scrittura ebraica senza vocali ec. Secondariamente notate che
trattasi per lo più di nomi propri, i quali nel passare ad altre lingue,
sogliono naturalmente conservare la loro forma e pronunzia nazionale, meglio che
qualunque altro genere di voci. (7. Luglio 1821.).