[1306,1] Dovunque ha luogo l'utilità quivi noi non
consideriamo e concepiamo e sentiamo la proporzione e convenienza, se non in
ragione dell'utile. Poniamo una spada con una grande impugnatura a comodo e
difesa della mano. Che proporzione ha quella grossa testa con un corpo sottile?
E pure a noi pare convenientissima e proporzionatissima. Perchè? primo per
l'assuefazione principal causa e norma del sentimento delle proporzioni,
convenienze, bellezza, bruttezza. Secondo perchè ne conosciamo il fine e
l'utilità, e questa cognizione determina la nostra idea circa la proporzione ec.
dell'oggetto che vediamo. Chi non avesse mai veduto una spada, e non conoscesse
l'uffizio
1307 suo, o dell'elsa ec. potrebbe giudicarla
sproporzionatissima, e concepire un senso di bruttezza, relativo agli altri
oggetti che conosce, e alle altre proporzioni che ha in mente. Così dite delle
forme umane ec. Non è dunque vero che la proporzione è relativa? Qual tipo, qual
forma universale può aver quell'idea, ch'è determinata individualmente dalla
cognizione di quel tale oggetto delle sue parti, de' loro fini ec? che è
determinata dall'assuefazione di vederlo ec? che varia {non
solo secondo le infinite differenze degli oggetti, ma} secondo le
differenze di dette cognizioni, assuefazioni ec? E quell'idea che deriva da
cognizione speciale di ciascheduna cosa e parte, e da speciale assuefazione,
come può essere innata, avere una norma comune, stabile, determinata
primordialmente e astrattamente dalla natura assoluta del tutto? (10.
Luglio 1821.).
2563,1Della natura degli uomini e delle cose.Teorica delle arti, lettere ec. Parte speculativa.Proporzione.