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[1388,1]   1388 Alla p. 1262. al capoverso 1. Chiunque potesse attentamente osservare e scoprire le origini ultime delle parole in qualsivoglia lingua, vedrebbe che non v'è azione o idea umana, o cosa veruna la quale non cada precisamente sotto i sensi, che sia stata espressa con parola originariamente applicata a lei stessa, e ideata per lei. Tutte simili cose, oltre che non sono state denominate se non tardi, quantunque fossero comunissime, usualissime e necessarie alla lingua, e alla vita ec.; non hanno ricevuto il nome se non mediante metafore, similitudini ec. prese dalle cose affatto sensibili, i cui nomi hanno servito in qualunque modo, e con qualsivoglia modificazione di significato o di forma, ad esprimere {le} cose non sensibili; e spesso sono restati in proprietà a queste ultime, perdendo il valor primitivo. Osservate p. e. l'azione di aspettare. Ell'è affatto esteriore, e materiale, ma siccome non cade precisamente sotto i sensi, perciò non è stata espressa nelle nostre lingue se non per via di una metafora presa dal guardare, ch'è azione tutta sensibile. V. la p. 1106. Bensì questa metafora  1389 è poi divenuta parola propria, perdendo il senso primitivo.

1105,31204,11262,13722,1Lingue. preso dal Idee astratte. Voci che le significano ec.Spirito. Spiritualità dell'anima, ec.1105,31262,1