2. Luglio 1821.
[1262,1] A quello che ho detto altrove [pp. 601-602] della
impossibilità di formarsi idea veruna al di là della materia, e del nome
materiale imposto allo stesso spirito e all'anima, aggiungete che noi non
possiamo concepire verun affetto dell'animo nostro se non sotto forme o
simiglianze materiali, nè dargli ad intendere se non per via di traslati presi
dalla materia (sebbene alle volte abbiano perduto col tempo il significato
proprio e primitivo per ritenere il metaforico), come infiammare, confortare,
muovere, toccare, {inasprire, addolcire, intenerire,
addolorare,} innalzar l'animo ec. ec. Nè solo gli affetti ma gli
accidenti tutti o siano prodotti da cose interiori, o dall'azione immediata
degli oggetti esteriori, come costringere, ed altri de' sopraddetti ec. (2. Luglio
1821.). {{V. p. 1388. princip.}}