2. Ott. 1822.
[2629,1] Da quello che altrove ho detto e provato pp. 532-35
pp. 646-50
pp. 826-29, che il piacere non è mai presente, ma sempre solamente futuro, segue che propriamente parlando, il piacere è un ente (o una qualità) di ragione, e immaginario. (2. Ott. 1822.).