2. Sett. 1822.
[2619,1]
2619 È curioso l'osservare come l'universalità sia
passata dalla lingua greca ch'è la più ricca, vasta, varia, libera, ardita,
espressiva, potente, naturale di tutte le lingue colte, alla francese ch'è la
più povera, limitata, uniforme, schiava, timida, languida, inefficace,
artifiziale delle medesime. E più curioso che l'una e l'altra lingua abbiano
servito all'universalità appunto perchè possedevano in sommo grado le predette
qualità, che sono contrarie direttamente fra loro. E pur tant'è, ed anche oggidì
dalla lingua francese in fuori, non v'è, e mancando la lingua francese, non vi
sarebbe lingua meglio adattata all'universalità della greca, ancorchè morta,
(2. Settem. 1822.)
{{ed ancorch'ella sia precisamente l'estremo opposto alla
lingua francese. (2. Sett. 1822.).}}