[1405,2] Ma il bello non risulta solo dalla convenienza
stabilita dalla natura, anzi può non risultarne (ed ecco i gusti detti cattivi).
Risulta perpetuamente e necessariamente ed unicamente dall'opinione dell'uomo
prodotta dall'assuefazione, dall'inclinazione ec. Risulta, dico,
1406 dalla convenienza in quanto è giudicata tale
dall'uomo (o dal vivente); e quindi bello non è, se non ciò che all'uomo par
conveniente cioè bello. Così è. Fuori della opinione dell'uomo o del vivente non
esiste nè bello, nè brutto, e tolto il vivente, sono tolte affatto dal mondo, non solo le idee, ma le qualità
stesse di bello e brutto, (potendo però restare il buono {e
cattivo} in quanto giovi o noccia agli {altri} esseri ec.).