[1490,1] Il rimedio dunque agl'inconvenienti del tempo che
nuoce alle lingue, e necessita la novità delle parole, non meno coll'abolirne
assai, che col sopprimerne le differenze de' significati, e restringere il
numero di essi, è l'adottar nuove parole che esprimano quelle cose o patti o
differenze di cose, ch'erano espresse da voci divenute sinonime e conformi di
valore ad altre primitivamente diverse. E se, come ho detto pp.
1486-87 di 30.m. parole latine passate nell'italiano,
1491 non restano che 10.m. significati, a voler che la
lingua italiana adegui veramente la ricchezza della madre, in ordine a questa
medesima parte di essa, bisogna ch'ella trovi altre 20 mila parole che abbiano i
detti significati perduti. Ed allora ella vincendo la latina nella copia de'
sinonimi, e nella varietà, nell'eleganza ec. che risulta da essi, l'agguaglierà
pure nella vera ricchezza e varietà, e la sinonimia non pregiudicherà alla
proprietà ec. del discorso.