[1576,1] Quanto sia vero che la bellezza delle fisonomie
dipende dalla loro significazione, osservate. L'occhio è la parte più espressiva
del volto e della persona; l'animo si dipinge sempre nell'occhio; una persona
d'animo grande ec.
1577 ec. non può mai avere occhi
insignificanti; quando anche gli occhi non esprimessero nulla, o fossero poco
vivi in qualche persona, se l'animo di costei si coltiva, acquista una certa
vita, {divien furbo e attivo,} ec. ec. l'occhio
parimente acquista significazione, e viceversa accade nelle persone d'occhio
naturalmente espressivo, ma d'animo torpido ec. per difetto di coltura ec. ec.;
nei diversi momenti della vita, secondo le passioni ec. che ci commuovono,
l'occhio assume diverse forme, si fa più o men bello ec. ec. Ora l'occhio ch'è
la parte più significativa della forma umana, è anche la parte principale della
bellezza. (Questo si può dimostrare con molte considerazioni.) Un paio d'occhi
vivi ed esprimenti penetrano fino all'anima, e destano un sentimento che non si
può esprimere. Questo si chiama effetto della bellezza, e questa si crede dunque
assoluta; ma non v'ha niente che fare; egli è effetto della significazione, cosa
indipendente dalla sfera del bello, e la bellezza principale dell'occhio, non
appartenendo alla convenienza, non entra in quello che il filosofo considera
come bello.