[1580,1] Dalla mia teoria
del piacere si conosce per qual ragione si provi diletto in questa
vita, quando senza aspettarne nè desiderarne vivamente nessuno, l'animo riposato
e indifferente, si getta, per così dire, alla ventura in mezzo alle cose, agli
avvenimenti, e agli stessi divertimenti ec. Questo stato non curante de' piaceri
nè de' dolori, è forse uno de' maggiori piaceri, non solo per altre cagioni, ma
per se stesso.